Il caso di Lia: come evitare l’intervento con costanza, fiducia e un lavoro terapeutico su misura
- info8674023
- 8 lug
- Tempo di lettura: 3 min

Gualdi Lia, classe 1946, l’11 novembre 2024 cade fuori dalla sua abitazione. La causa dell’incidente è una pavimentazione irregolare: inciampa tra una grata e il pavimento, non riesce a recuperare l’equilibrio e cade rovinosamente, sbattendo la spalla.
Il referto non lascia dubbi: frattura in tre frammenti dell’omero prossimale, con scomposizione postero-superiore del trochite. Si tratta di una frattura complessa, tanto che dopo la lastra viene richiesta anche una TAC per valutare con maggiore precisione la gravità.
Nonostante l’evidente instabilità dell’osso, Lia – insieme al dottor Pellegrini – decide di tentare un percorso conservativo, evitando l’intervento chirurgico. Viene quindi applicato un tutore da portare 24 ore su 24 per circa 20 giorni.
L’inizio della fisioterapia: dolore, limitazioni e un percorso su misura
Il 4 dicembre 2024 Lia inizia il percorso fisioterapico con la nostra fisioterapista Rossana. La frattura, però, non è ancora consolidata, motivo per cui si opta per uno svezzamento graduale del tutore, da mantenere soprattutto nelle ore notturne.
Quando arriva da noi, Lia presenta dolori molto forti, insonnia e un ematoma esteso che va dal braccio destro fino al gomito e al seno. È destrimane, vive da sola, e ogni attività quotidiana è diventata per lei una sfida.
Viene quindi proposto un programma intensivo di riabilitazione: tre sedute a settimana da un’ora ciascuna, con una combinazione di:
Linfodrenaggio
Massaggio manuale
Kinesiotaping
Applicazione del ghiaccio
Mobilizzazione del gomito e della spalla
Gennaio: la frattura fatica a consolidarsi, si introduce la magnetoterapia
A inizio gennaio 2025, una nuova lastra evidenzia che non si è ancora formato il callo osseo necessario alla guarigione. Viene quindi introdotta la magnetoterapia per un mese, in parallelo al proseguimento delle sedute fisioterapiche: inizialmente tre volte a settimana, poi due.
Si comincia gradualmente a inserire anche un lavoro attivo di rinforzo muscolare, mantenendo comunque le sedute da un’ora per poter affiancare mobilizzazione, tecniche manuali e attività funzionali.
Impegno e risultati: Lia non si ferma mai
Lia affronta tutto il percorso con ammirevole determinazione. Nonostante l’età e il dolore, non salta quasi mai gli esercizi domiciliari – solo un giorno in oltre sei mesi di riabilitazione.
Grazie alla sua costanza e al lavoro sinergico con Rossana, riesce a evitare l’intervento chirurgico, ottenendo un recupero così significativo che il dottor Pellegrini ha espresso l’intenzione di presentare il caso in un congresso medico, proprio perché una frattura del genere viene, nella maggior parte dei casi, trattata chirurgicamente.
A oggi: autonomia, forza e un traguardo emozionante
Lia è tornata a una vita normale. Continua sporadicamente con la fisioterapia (1–2 volte al mese) e ha in programma un controllo definitivo con il dottor Pellegrini a settembre.
Con l’arrivo del caldo estivo, ha segnalato qualche difficoltà a infilare e sfilare i vestiti, e per questo ha lavorato con Rossana su esercizi specifici per i gradi articolari funzionali, mirati a migliorare questo tipo di movimento.
Il 2 luglio 2025 ha svolto un’ulteriore seduta, durante la quale le sono stati consegnati nuovi esercizi di rinforzo per completare il processo riabilitativo.
Una storia di forza, fiducia e successo
Il percorso di Lia è per noi motivo di orgoglio e ispirazione. Ci ha insegnato quanto si possa ottenere con impegno, forza di volontà, fiducia e costanza. Ha investito tempo, energie e risorse economiche, ma soprattutto si è affidata alla sua fisioterapista Rossana, costruendo un rapporto di stima reciproca che è stato fondamentale per il successo finale.
Alla fine, Lia ha vinto. È tornata a sorridere, autonoma e serena. E noi siamo fieri di aver camminato con lei lungo questo incredibile percorso di guarigione.
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